Valerio, il tuo progetto Encerrados sulle carceri sudamericane è durato dieci anni. Mi chiedo come cambi la tua opinione, il tuo modo di fotografare, nel corso di un periodo così lungo.
Il punto di vista cambia, nel tempo entro in profondità. Ma seguo una linea che il più delle volte non è razionale. E quando un lavoro come Encerrados è finito, allora recuperi tutto il materiale che hai scattato e anche se le immagini così distanti nel tempo possono essere diverse, tutto si lega.
Come se la ragione fondamentale che ti ha portato a scattare la foto non cambiasse. Però evolve il tuo punto di vista sul fenomeno.
L’immagine parte sempre dalla base emotiva e al momento dello scatto non c’è alcuna razionalità. La grande fotografia è l’esatto bilanciamento tra quello che senti e quello che vedi, tra ciò che provi e ciò che è la realtà. Se ti sposti troppo verso ciò che senti, la fotografia diventa artistica e altera la realtà. Se inve...