Olivo Barbieri, lei ha detto che non è mai stato interessato alla fotografia, che è interessato alle immagini. E che il suo lavoro inizia dove finisce la fotografia. Perché sposta l’attenzione da fotografia a immagine?
La definizione di un famoso linguista tedesco: “una lingua è un dialetto che ce l’ha fatta” potrebbe aiutarci a districarci nel mare di stimoli visivi in cui navighiamo: un’immagine è una fotografia che ce l’ha fatta.
Il suo lavoro è più attinente alla rappresentazione della realtà di quanto non sembri. La messa a fuoco selettiva è ciò che l’uomo fa ogni istante. È così?
Le immagini non sono diverse dalle parole, dobbiamo però imparare a leggerle. La messa a fuoco selettiva è la riga che stiamo leggendo o la riga che indichiamo debba essere letta per capire la meccanica del racconto dell’immagine.
Le immagini non sono diverse dalle parole, dobbiamo però imparare a leggerle.
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