Gabriele Orlini, tra qualche settimana tornerai a Buenos Aires. Che cosa ti interessa dell’Argentina?
Andrò a Buenos Aires per un lavoro che è iniziato nel 2015. È un Paese con il quale ho trovato immediatamente un’affinità, probabilmente per quel modo con cui gli argentini affrontano la vita, con molta passione ma con la consapevolezza che qualcosa potrà andare male.
Nel 2015 hai iniziato un progetto a lungo termine sul femicidio. Di che cosa si tratta?
Tutto è nato dopo aver letto un testo dell'antropologa porteña Milena Annecchiaro che indagava sulla presenza, in Argentina, degli afro-discendenti. In un passaggio del suo lavoro, e con vena poetica, scriveva: "Los argentinos también descendemos de esos barcos" (Noi argentini discendiamo anche da quelle navi), facendo riferimento alle barche che trasportavano i migranti dall'Africa all'America Latina.
Affascinato da queste parole, anche in seguito ai miei lavori in Africa, de...