Secondo te, tutto ciò che compare in una foto sarebbe un'espressione - conscia o inconscia - di chi fotografa.
Sì, inevitabilmente, se la foto è un lavoro personale, e non un incarico. Anni fa, quando soffrivo di una depressione, un'amica mi ha regalato un libro che pensava che avrebbe potuto aiutarmi: Gestalt Therapy Verbatim. L'autore, Frederick Perls, dirige dei seminari sui sogni. Se un partipante racconta, per esempio, un sogno in cui s'è visto bambino, in fuga davanti a qualcosa, Perls gli chiede: "e che t'ha fatto fuggire?". Se quello risponde "il buio", Perls chiede: "E che ti dice il buio?" Ma l'essenziale dell'insegnamento di Perls si manifesta nella domanda seguente: "E tu che gli rispondi, al buio?" E Perls poi spiega: "Tu sai quello che il buio ti dice, perché il buio fa parte di te: ogni dettaglio del tuo sogno fa parte di te, poiché sei tu che l'hai inventato." Per le nostre foto è la stessa cosa, tutto quello che vi c...