Efrem, dici di essere trasversale ma non eclettico, inattuale e non contemporaneo. Che cosa sei?
Non ne ho la più pallida idea. Mi preoccupo da sempre di una sola cosa: fare fotografia. E le fotografie per me sono uno strumento, non un fine.
Sei riconosciuto come ritrattista.
È una definizione che mi sta un po’ stretta.
Sì, ma dobbiamo pur partire da qualcosa. Per una parte del tuo percorso hai fotografato personaggi molto noti. Hai mai avuto la sensazione che stessi fotografando una serie di nomi più che di persone?
Diciamo anche famosi, non è così grave... Mai. Tieni presente una cosa: ho fotografato Pupo. Questo è un punto fondamentale per chi fa fotografia di ritratto. Quando ritrai, stai ritraendo te stesso. Ma siccome può capitare che quel personaggio, così come altri, non ti riguardi da un punto di vista musicale o culturale, non puoi pensare di fotografarlo in modo diverso, con sufficienza o con distanza. Il...